viaggi esteriori
Ci sono i viaggi esteriori, ma ci sono anche i viaggi interiori. Sono quelli che attraversano il mondo dell’immaginazione, dei sogni, dell’inconscio.
C’è un momento preciso in cui apro la borsa e tiro fuori la macchina fotografica. E’ un momento di trasformazione personale e di quotidianità. Impugnare la macchina fotografica e tenere l’indice sul pulsante mi trasforma in una specie di animale in cerca di tracce, odori, una preda di luce. Cacciare nella luce significa attivare ed impegnare tutti i sensi….più l’istinto, ma soprattutto entrare ed uscire dai limiti della ragione, della realtà, da me stessa.
E’ laggiù che scatta l’impulso di premere il pulsante di scatto. Aspetto sempre un po’ prima di guardare nel display. Preferisco catturare, prendere, vivere al massimo l’attimo esattamente come un pescatore che tira a bordo le reti e poi dopo guarda cosa c’è dentro. Tutto questo dentro i limiti. I miei limiti. Scattare una foto è una cosa. Sentire la fotografia dentro un’altra. So quando calare le reti. Conosco il mio mare. E sento il vento. E’ laggiù che arrivo ai limti di me stessa. Click…..